sabato 30 ottobre 2010

Death Bag. Macabra? Ecologica!

Signore e signori, vi presento la "DEATH BAG", per gli amici "COFFIN BAG".
Avete capito bene: "borsa della morte" o "borse bara", il significato è chiaro e non da adito ad alcun dubbio.

La Death Bag è una produzione indiana, realizzata dalle designers Vedang Kulkarni e Aakanksha Rajhans. Essa partecipa all' iida awards 2010, una competition, organizzata da designboom in collaborazione con Incheon Metropolitan City, una delle metropoli più grandi della Korea del Sud.

Utilizzando la forma di una bara, la "Death Bag" vuole sensibilizzare l'opinione pubblica a ridurre il consumo delle buste di plastica. In nome della tutela ambientale.
Secondo le parole delle designers:

"La plastica è un materiale molto conveniente e durevole. Tuttavia, il suo massiccio e spesso eccessivo utilizzo, si sta trasformando in una maledizione.Un sacchetto di plastica impiega oltre 500 anni per decomporsi, dovremmo smettere di usare questo materiale!"
 
Dietro l'idea della 'DEATH BAG' c'è l'intenzione di modificare le forme delle classiche buste di plastica da supermercato. Il sacchetto avrà la forma di una bara, grazie a poche pieghe origami. In questo modo, giocando sulla superstizione, quante persone andrebbero in giro con una borsa che sembra una bara?




Istruzioni per gli origami
Spero che questa idea trovi il giusto appoggio culturale per essere assimilata in ogni punto vendita, tanto per iniziare. Magari, prima o poi, ci sarà la tanto auspicata presa di coscienza sociale. Probabilmente, anche se il concept ambientale è sicuramente nobile, non sarà facile. Ciononostante esistono anche in Italia queste riflessioni, forse meno creative, ma l'importante è la sostanza.


Legambiente ha lanciato la petizione "Mettici la firma!", presentando un dossier con tutti i numeri sugli shoppers e i loro danni all’ambiente. E' stata una vittoria dell'ambientalismo con oltre 100mila firme.
Il Governo avrebbe comunicato la sua intenzione di rispettare la scadenza del primo gennaio 2011per l'entrata in vigore del divieto di commercializzazione dei sacchetti di plastica non biodegradabili che inquinano e consumano petrolio. Con questa  decisione, l’Italia si pone all’avanguardia, su questo fronte, tra i paesi industrializzati. E il provvedimento è di grande importanza anche per far progredire la raccolta differenziata dei rifiuti organici, per la quale la biodegradabilità dei sacchetti è indispensabile.

tnx to designboom


venerdì 29 ottobre 2010

Street Art: SPACE INVADERS

 
ATTENZIONE!
Alcuni angoli della terra sono stati presi di mira da un misterioso invasore spaziale.
Egli agisce in completo anonimato, ma la sua influenza è tale da essere stato esposto in molte gallerie ed istituzioni all'estero.
Mi riferisco ad Invader, artista francese (classe 1969) che opera on the street.
Ovviamente senza autorizzazione. Ma il suo intervento è più un esperimento che una protesta.
Ha aspetti che derivano dal mondo del gioco (o meglio del videogioco) e manifesta la sua arte viaggiando di città in città. Il suo lavoro consiste nell'invadere lo spazio pubblico installando con del cemento extra forte dei tasselli colorati che formano la sagoma degli Space Invaders dei retrogames di una volta.
Spesso al posto dei tasselli ci sono piastrelle o addirittura Cubi di Rubick!!!
La scelta di questo soggetto, non è ovviamente casuale: lo stesso nome indica la pratica artistica messa a punto, in più essi rappresentano simbolicamente la nascita della moderna tecnologia, che dai videogames è arrivata fino agli Hackers. Egli interagisce nello spazio urbano in maniera creativa, modellando nuovi percorsi attraverso interferenze artistiche nel pesaggio, che disorientano ed incuriosiscono il "fruitore per caso".

Ecco la mappa dei luoghi in cui si possono incrociare i colorati Space Invaders:


Personalmente, mi sono imbattuta in uno di essi a Barcellona lo scorso mese, l'ho fotografato, ma la resa non è un granchè. Eccolo:

L'ultimo avvistamento ufficiale è stato fatto a Roma, lo scorso 23 ottobre presso la Wunderkammern.
Potete andare ad ammirarlo lì in mostra fino al 21 dicembre 2010, ma vi assicuro che l'impatto e la curiosità che assale a chi ne scorge uno in strada, è tutt'altra cosa!

 
Buona Ricerca!
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giovedì 28 ottobre 2010

SCART - ATTACK!

Riciclo. Riuso. Recupero.
Ecco le tre "R" protagoniste del post di oggi.
Esse sono tra loro in rapporto consequenziale perchè se RICICLO, posso RIUSARE e quindi RECUPERARE.
Sono azioni che nobilitano l'uomo e il proprio ambiente, che si rifanno al principio di sostenibilità ambientale.
Ma ciò che oggi propongo, è di utilizzare le tre "R" in maniera creativa, filtrando un'azione utile per la società in un canale esteticamente gradevole ed innovativo. SCART - ATTACK!

Qualche esempio geniale:

Portamonete ricavato da una musicassetta: Chi di noi non ha conservato qualche vecchia musicassetta analogica? Se vi siete sbarazzati dei walkman e dei dispositivi per apprezzarne la musica, almeno riutilizzatela in maniera creativa e stilosa! Già si vedono in giro da un pò, ma crearli da sole è una soddisfazione!!
Per un tutorial cliccate qui.



Borsa Vinyl: anche in questo caso, se non sapete più come usare i vostri vecchi vinili, potrete creare una borsa indie d'avanguardia. Il procedimento è simile a quello delle musicassette e anche in questo caso, le borse sono state già commercializzate.

Questa cuffia per le orecchie è una vera figata! Riesce ad attutire i rumori ed è ricavata dal recupero di una pallina da tennis, divisa a metà e applicata ad un "frontino". Sarebbe divertente girare per casa con queste! :)



Infine, il tocco d'arte. Questa grande installazione/lampadario è opera di un artista viennese, Michael Marcovici. Esso è composto da 800 frame di filmati in 35mm, principalmente tratti dal canale educational della DDR, e da 50 Led.


La prossima volta, prima di buttare qualcosa, pensiamo a cosa possiamo ricavarne!
Avremo meno immondizia, alimenteremo la nostra creatività e risparmieremo dal comprare e consumare cose di cui non abbiamo bisogno!
                 

mercoledì 27 ottobre 2010

Guerrilla Gardening & Enviromental Graffiti

Eco-compatibilità e sostenibilità sono temi di grande attualità riguardo le politiche ambientali dei paesi occidentali. Purtroppo conosco bene e sulla mia pelle le eccezioni negative, ma oggi focalizzo la mia attenzione su altro.
Sul rapporto contemporaneo tra arte ed ambiente.

S'iniziò alla fine degli anni '60 con la Land Art ( o Earth Art), tendenza tramite la quale l'artista non rappresenta più la natura, ma agisce su/dentro di essa.
Da allora una serie di installazioni ambientali hanno stravolto la classica idea di fare arte.

Ciò che voglio proporvi oggi è una rilettura attuale di questa esigenza.
Da anni aleggia sul mio pc questa immagine, che salvai da qualche sito tempo fa:

In this Spore Borne Air - Anna Garforth & Eleanor Stevens
Si tratta di un'istallazione realizzata dall'artista londinese Anna Garforth in collaborazione con l'amica e poetessa Eleanor Stevens, autrice della poesia da cui è tratta la frase.
Il titolo dell'opera è un gioco di parole: Mossanger è una crasi ottenuta da "moss", muschio, e "messanger", che riconduce al messaggio.
Comunicare attraverso il muschio è l'idea geniale di due artiste che hanno reinventato il classico writing, in maniera eco-compatibile e non invasiva rispetto all'ambiente. Le lettere sono realizzate in muschio e fatte aderire alle pareti con un preparato a base di yogurt e zucchero.

"In this Spore borne air rappresenta il vento di cambiamento e movimento, semi che germinano, spore di muschio nell'aria, umidità, potenziale. Watch your skin peel può essere visto come una metafora del cambiamento cosciente, del corpo umano in uno stato di flusso costante, il gettare da parte la materia morta e la rigenerazione". ( Anna Garforth & Eleanor Stevens)
Watch your skin peel - Anna Garforth & Eleanor Stevens

Si è parlato di Guerrilla Gardening e di Enviromental Graffiti ed è un fenomeno che si sta diffondendo molto, in UK e USA.
La prossima artista che vi propongo, lavora a New York. Anche Edina Tokodi, usa il muschio per "disegnare en plain air", ma in qualche modo rivendica il suo appartenere all'ambito dei writers, usando gli stencil in modo alternativo.



Speriamo di vedere queste opere quanto prima anche in Italia e non solo (come è già accaduto a Perugia per Anna ed Eleanor) in sedi museali.

lunedì 25 ottobre 2010

Il Crepuscolo degli Dei

Chiesa di Santa Maria del Purgatorio ad Arco - 1616 

Oggi poche parole.
Le immagini sono più eloquenti.
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Immagini di Napoli negli ultimi giorni.
Che tristezza infinita.

Il mio pensiero va anche e soprattutto a Terzigno, a coloro che protestano per il nostro diritto alla salute.
E' concettualmente inammissibile che in un parco naturale (il Parco Naturale del Vesuvio), luogo protetto per definizione, vengano fatte DUE discariche!!!!! ...e di tali dimensioni!!!


Informare, protestare, denunciare, condividere e RESISTERE.
Perchè se volessero, saprebbero come risolvere l'emergenza.
Esistono tanti mezzi alternativi, ma non sono fruttuosi per la politica e la camorra: la politica è la camorra!

Ecco un video realizzato su youreporter.it:


Per gli ultimi aggiornamenti e gli sviluppi sulla vicenda vi rimando a La Repubblica e a Il Fatto Quotidiano.

domenica 24 ottobre 2010

Musica & Vintage

Brionvega è un’azienda italiana nata a Milano nel 1945, che si è fatta conoscere ed apprezzare per il suo design ricercato e funzionale nel corso del tempo, tanto che anche nel prestigioso museo Moma di New York sono stati esposti i suoi modelli.
Dopo un periodo di silenzio, i suoi prodotti tornano alla ribalta, inseriti nel più generale flusso di ritorno al vintage che stiamo vivendo.
Tra i prodotti che più mi piacciono, inserisco al primo posto questo fantastico RR226, riedizione del modello rr126, radiofonografo progettato da Pier Giacomo e Achille Castiglioni nel 1965.



Ha un design elegante e moderno ed è realizzato in legno laccato bianco. E' contemporaneamente lettore Cd e Dvd e giradischi con casse amplificate... Ovviamente, però è un'oggetto che non tutti possiamo permetterci: costa intorno ai € 5490,00!!!


Per assecondare comunque la voglia di vintage e soprattutto di vinili, vi consiglio di cambiare prodotto ed acquistare un bel Numark Pt01, piastra per vinili portatile, che funziona sia a corrente sia a pile e permette di convertire i tuoi vinili in mp3. Quest'ultima è una funzionalità aggiuntiva che, a mio parere, è abbastanza inutile... chi si accontenta degli mp3 ha molti modi per procurarsene!!! 

Io sono un "Ipod addicted", ma mi rendo ben conto che la corposità del suono del vinile è tutta un'altra cosa...perciò non mi faccio mancare niente!














sabato 23 ottobre 2010

Ich bin ein berliner

Berlino è una delle città europee che amo di più.
Giovane, europea, a misura d'uomo, affascinante e straripante di fermenti artistici e culturali.

Proprio a questo proposito, volevo "presentarvi" un artista che ho avuto modo di conoscere personalmente lì, Tim Roelofs. Specializzato in collage e fotomontaggio, realizza opere che si rifanno ad un assemblaggio "poppeggiante" degli elementi prescelti. Quando vidi i suoi lavori al Tacheles, rimasi particolarmente colpita da una serie realizzata su Berlino. Acquistai solo una cartolina, un souvenir alternativo.

Nei suoi lavori c'è ironia e senso dell'humor, ma anche spregiudicatezza; proiezione verso il futuro, ma consapevolezza del passato. Supereoi che salvano il mondo, rivisitazioni degli artisti classici, cani, operai, prostitute, politici: tutti, ma proprio tutti per coronare l'apoteosi dell'icona grafica.

I suoi collage nascondono dietro il velo di leggerezza pop, una forte denuncia verso l'era post capitalista e ciò che oggi la società è diventata.



































Il Tacheles, luogo dove ho potuto apprezzare l'arte di Tim, è uno dei simboli della Berlino anarchica ed anticonformista. E' un grande centro sociale, laboratorio artistico, luogo di produzione e fruizione musicale, ma oggi è sotto sfratto esecutivo e dovrebbe lasciare la sua storica sede entro breve.
Questo vecchio magazzino fu occupato all'indomani della caduta del muro (1990) e da allora è un centro pulsante di cultura.
Lo vogliono chiudere per farne UN (solito) CENTRO COMMERCIALE.
Per impedire questo scempio, il fotografo berlinese Petrov Ahner ha pensato ad una protesta artistica.
Scaricate dal blog http://www.isupporttacheles.blogspot.com/,  il banner in PDF con la scritta "I support Tacheles", realizzate la vostra foto e condividetela sul blog.
Io tra un pò ci provo!

venerdì 22 ottobre 2010

Metro Art Guide

Prendere la metro a Napoli è un piacere!
Mi riferisco avviamente alla linea 1, la metropolitana collinare, ancora "in progress" per quanto riguarda alcune stazioni. E' un piacere puramente estetico, perchè a livello di efficienza stiamo ancora lontani dalla media delle città europee...
Ma, sicuramente è un piacere per chi ama l'arte contemporanea: la realizzazione delle stazioni è stata affidata ad architetti di fama internazionale e le decorazioni interne ed esterne sono costituite da vere e proprie opere d'arte.
Con le nuove stazioni, gli ambienti metropolitani di transito, i così detti "non luoghi" del trasporto pubblico, diventano scenografia di un'operazione culturale e di riqualificazione del tessuto urbano preesistente.
Ogni stazione metropolitana ha assunto dei connotati propri ed interessanti, fondendosi nel contesto di riferimento in maniera non invasiva.

Metro Dante: Michelangelo Pistoletto, Intermediterraneo, 2001
Metro Vanvitelli: Mario Merz, Untitled, 2003
Metro S. Rosa: Perino & Vele, A subway è chiù sicura, 2001

La mia metro preferita è Salvator Rosa, su progetto dell'Atelier Mendini (2001). Grazie alla sua costruzione sono stati riportati alla luce i resti di un ponte romano ed una graziosa cappella neoclassica; anche i palazzi circostanti sono stati trasformati in opera d'arte, ad esempio sulle facciate dei palazzi preesistenti, troviamo mosaici (Diderot Filosofia, 2000 di E. Tatafiore) o sventolanti pannelli dorati (Untitled, 2001 di Mimmo Paladino) a richiamare i napoletanissimi panni stesi al sole. Ancora, sculture-parco giochi di Alex Mocika (Atomo, 2001) e di Renato Barisani (Ritmo nello spazio, 2001) ,le sculture evocative di Enzo Cucchi (il Vesuvio in Untitled, 2002) e l'installazione di Lello Esposito (Pulcinella in Eccomi qui, 2002).
E questo è solo l'esterno!
Internamente opere di Longobardi, Paladino Ugo Marano, Dalisi, Zullo, Scolavino, Perino & Vele vi accompagneranno nel vostro cammino quotidiano.

La realtà della metropolitana, credo che costituisca un potenziale artistico molto grande per la città e più volte mi sono proposta di organizzare visite guidate in metropolitana, ma qui subentrano altri affari e interessi.

Con rammarico, ho letto che da un sondaggio serio fatto qualche tempo fa, la nostra metropolitana non è menzionata tra le prima 10 d'Europa... Il primo premio va alla metropolitana di Stoccolma, che spero di visitare quanto prima!  :)
Intanto un pò di immagini...




...almeno in questo, non credo abbiamo nulla da invidiare!

mercoledì 20 ottobre 2010

Make Something Cool Every Day

I fedelissimi tra voi, noteranno che ho apportato qualche modifica al blog blogger oggi.
Adsense a parte (FINALMENTE CI SONO RIUSCITA), ho cambiato il layout del mio sfondo, aggiungendo come immagine una delle creazioni più "azzeccate" per l'occasione.
Si tratta di un'opera tratta dal progetto "Make Something Cool Every Day 2009" realizzata da Brock Davis l'anno scorso: 365 lavori d'arte e design, fotografati e poi postati per essere acessibili a tutti.
Una lunga performance articolata nelle più diverse ed espressive manifestazioni artistiche.

Per avere un assaggio della genialità di Brock, date un'occhiata alle foto qui sotto:


1/08/09: Gum - chewed gum + googly eyes

Cup liquid face

1/11/09: Kettle - cotton + googly eyes + superglue

1/26/09: Shattered rubber ducky

Il progetto è poi diventato una mostra @ The California Building / 2205 NE California St. / Minneapolis.
Ciò che più mi ha colpito di questa performance, oltre all'irriverenza e alla creatività dimostrata dal giovane designer, è il mezzo tramite il quale questo lavoro si è fatto conoscere. Niente più portfolii indirizzati agli addetti ai lavori, ma ampliamento dei contatti e passaparola tra la gente. Del settore, ma non esclusivamente.

Mi piacciono questi tentativi di democratizzazione: è l'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità digitale. :)

martedì 19 ottobre 2010

IO RIFLETTO

Non voglio che la politica prendi il sopravvento sul mio blog, ma purtroppo oggi non ne posso fare a meno.
Non ne posso fare a meno di parlare, scrivere o, quanto meno, di riflettere e di meditare sul degrado nel quale sguazziamo ormai da anni. Per fortuna c’è chi lo fa ancora.
In questi giorni mi sono macchiata di crimini gravissimi, partecipando attivamente a ben  2 sottoscrizioni “simboliche” e non solo.
La prima, è dovuta ad una “genialata”: la proposta del presidente B. di regalare alle famiglie italiane una copia di un testo che racconta gli ultimi 2 anni di governo.  Credo che questo gentile omaggio sia un inutile mossa di mktg e di autocompiacimento, ma cosa più importante credo che sia un inutile spreco di soldi ( pubblici ) e di carta.
Pertanto, invito tutti ad adottare una politica ecocompatibile e a ridurre l’abbattimento dei nostri cari alberi, scrivendo una bella letterina al governo (http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_trasparenza.asp ) con un testo del genere:
“Con riferimento all’annuncio del Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi di inviare ad ogni famiglia italiana il libro “Due anni di governo”, mi preme comunicarvi che non desidero riceverlo, essendo un mio diritto in base al Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, Codice in materia di protezione dei dati personali, nella fattispecie articolo 7 comma 4b. Chiedo che la spesa relativa che si risparmierà venga messa a disposizione del Ministero della Pubblica Istruzione e/o del Ministero della Sanità. Ringraziando per l’attenzione, porgo distinti saluti”
Archiviata questa simpatica trovata, veniamo all’altro provvedimento.
Ovviamente, mi riferisco alla questione Santoro – Annozero VS Masi.
Premetto di essere una persona fortunata, che non accende la tv se non in rari casi di tedio casalingo. Ad eccezione del giovedì sera per Annozero, “l’unica voce dissonante nel panorama rai” (cit. Franco Siddi, ieri sera a Porta a Porta. Ammetto, l’ho visto. Argh!)
E’ francamente intollerabile il comportamento del direttore generale, che ha provato a mettere il bavaglio a Santoro e conseguentemente ad una trasmissione di successo e di grande valenza critico – informativa. Il tutto viene dopo vani tentativi di bavaglio preventivo e attacchi ad personam, provati ed intercettati. Per non parlare della partenza ad ostacoli: lo spot non circola in tv, Travaglio e Vauro senza contratto.
Ovviamente i capi di accusa sono stati limati e plasmati a seconda delle esigenze. Ad esempio ieri sera dal salotto più viscido della tv, si accusava Annozero di non dar spazio al pluralismo e al contraddittorio…E lo si faceva avendo il collegamento in diretta con Masi.
Di Santoro nemmeno l’ombra.
Per non parlar poi delle accuse sull’utilizzo improprio del messaggio televisivo: “come ha osato Santoro ad invitare gli italiani ad esprimersi?” Fatto sta, che nel giro di 48 ore, i riscontri sono stati tantissimi: cira 55.000 mail e 200.000 sottoscrizioni per “non pagare al posto di Santoro e avere diritto alla messa in onda del programma.”
Contemporaneamente, la decisione di accendere l’arbitrato ha congelato la sanzione e giovedì potrò godermi lo spettacolo.
Ma la situazione è preoccupante e minacciosa. Un trattamento simile al programma di Santoro c’è stato per Report (http://www.repubblica.it/cronaca/2010/10/17/news/ghedini_contro_report-8146764/) e per il nuovo programma “Vieni via con me” che doveva essere condotto da due nomi da oscar, Benigni e Saviano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/19/la-rai-censura-anche-benigni-e-saviano/72404/?sms_ss=facebook&at_xt=4cbd4b6ef7cede1c%2C0).

RIFLETTIAMO

Libertà va cercando, ch’ é si cara come sa chi per lei vita rifiuta.
(Dante Alighieri, Divina Commedia, verso 71, I Canto del Purgatorio)

Vi lascio con il link del video imputato.
questa era soltanto l'anteprima

martedì 12 ottobre 2010

10.10.10 | The Night Bus Late Show | Report.

Noi vogliamo una città europea.
Basta con gli stereotipi, pizzo e pizze. In nome di quest'esigenza, lo scorso sabato notte c'è stato un esperimento.

The night bus Late show, nasce dall'organizzazione ufficiosa di 14 concerti notturni durante le corse dei (+/- neonati) bus notturni napoletani.
Lasciare a casa la macchina e riappropriarci della città, socializzare, far festa, avere un comportamento eco-sostenibile e responsabile...queste alcune delle motivazioni principali che ci hanno portato a condividere quest'idea, per iniziare un processo di "normalizzazione" della nostra città, partendo da una banale corsa in autobus notturno.

Il progetto è stato condotto e coordinato da Enrico Russo, che si è occupato di coinvolgere i musicisti che vi hanno aderito attivamente, nonché di promuovere l’evento su Facebook.
Proprio perché si è trattato di un esperimento spontaneo (ma organizzato), non c’è stata alcuna promozione sui canali convenzionali di comunicazione, né c’è stato un accordo con l’ANM per lo svolgimento della cosa. Un unico grande happening musicale e aggregativo dislocato nella città. Anche per “testare” la fattibilità dell’affidabilità dei mezzi pubblici notturni, notoriamente poco efficienti. Come quelli diurni, of course.

La mia esperienza inizia con una grande corsa per la puntualità.
Ma alle 00.30 sono in piazza Vittoria, alla fermata dell’ N1, direzione via Partenope.
E’ la fermata su cui saliranno gli Atari, che accompagno per motivi “personali” da un po’ di tempo a questa parte. Ad attenderli - provo a stimare - quasi un centinaio di ragazzi, infreddoliti ma entusiasti della novità. Un'atmosfera da "notte bianca", che mi permette di valutare a priori positivamente la riuscita dell'esperimento. Il tempo scorre veloce, tra saluti e chiacchierate con amici vecchi e conoscenze nuove e non ci rendiamo conto che l’autobus tarda.
Il quarto d’ora di tolleranza è scaduto già da un pezzo e si avvertono le prime lamentele, nonché l’incredulità di chi ci aveva sperato. Anche a causa del freddo, qualcuno perde la pazienza e si allontana. Molti, i più, restano per portare a compimento l’esperimento. Ma intanto è passata quasi un’ora e dell’autobus non c’è traccia. Si vocifera che la corsa sia stata addirittura soppressa.

Per fortuna la proverbiale “arte di arrangiarsi” tutta napoletana, non ci fa perdere d’animo.
Gli Atari si posizionano sulla panca sotto la pensilina dell’autobus e partono con il live di tre brani realizzati in versione acustica con chitarra ed un toy piano: “If my brain was a program” (scaricabile in free download su http://www.weareatari.net), “Black Ink” e “White dreams”.
La musica è interrotta da applausi, risate, fotografie, birre, voglia di divertirsi.
E da questo punto di vista, non ci possiamo lamentare.
Il fatto che l’autobus non sia mai arrivato, sicuramente ci deve far riflettere.

Non posso fare a meno di pensare al sedicente Funiculì Funiculà di  “No grazie, il caffè mi rende nervoso”. Napule nun adda cagnà.



sabato 9 ottobre 2010

...benvenuta tra i blogger!

Il blog è ufficialmente nato!
E' stato più facile del previsto, almeno tecnicamente parlando: l'impostazione del layout è abbastanza simile a quella del mio (ormai dismesso) E-MYSPACE.
In effetti anche i colori e l'immagine personale ritornano, il che presumo significhi che sono i miei colori e la mia immagine preferiti!
è sempre una certezza al giorno d'oggi, mica poco...

Ora inizia la vera sfida: cercare di rendere questo spazio virtuale, uno spazio socialmente costruttivo.
Senza troppe pretese, ovviamente!

A presto.
EM!